Agricoltura Ecologica

Agricoltura Ecologica

L'agricoltura ecologica è un metodo di produzione avente come obbiettivi il mantenimento delle risorse naturali e di garantire al consumatore prodotti genuini, freschi e...saporiti! Questo tipo di coltivazione considera nell’insieme l’ecosistema agricolo e rispetta l’intero ciclo della natura; per fare ciò si avvale delle naturali qualità del suolo come la fertilità, e la normale attività degli organismi presenti in esso quali specie vegetali, animali, fungine e microbiche. L’agricoltura ecologica opera con interventi limitati sul suolo, non utilizza prodotti chimici o di sintesi (ad eccezione di quelli consentiti dal regolamento comunitario europeo), esclude gli OGM (organismi geneticamente modificati) e promuove invece il rispetto per la biodiversità della natura e la sostenibilità ambientale grazie al suo sistema a basso impatto sugli ecosistemi.

L’agricoltura ecologica adopera tecniche agricole che offrono un’alta produzione con alimenti esenti da concimi chimici e fitofarmaci sintetici, ma non solo, essi riducono l’impatto antropico sull’ecosistema, permettendo un maggior rispetto per l’ambiente ed il paesaggio, detenendo un equilibrio nell’agro-ecosistema ed introducendo un minor tasso di energia ausiliaria dall’esterno (viene così mantenuto l’equilibrio fra energia adoperata per l’operosità agricola e quella fornita dalla medesima attività). Il sistema ecologico impiega la rotazione delle colture (garantendo un uso efficiente delle risorse locali) ottimizzando la scelta delle specie impiegate e le loro varietà e aumentando così la biodiversità sia a livello intra che interspecifico. La rotazione delle colture associata ad una completa sintonia delle aree limitrofe non coltivate, come stagni, fossati, siepi, diventano ottime zone di rifugio per molte diverse specie animali e vegetali. A questo è associato lo scegliere varietà locali, quindi autoctone, sia di piante che di razze di animali, e anch’esso apporta un notevole aumento della biodiversità delle diverse aree sfruttate. Oltre ad utilizzare concimi organici che apportano nuova diversità del suolo soprattutto per quanto concerne microrganismi batteri e funghi, coleotteri, ragni. Adopera lavorazioni che mantengono la struttura del suolo e della percentuale di contenuto organico; il riciclo della materia organica, come per esempio, l’uso del letame per arricchire il suolo o della coltivazione dei foraggi per gli animali, aumentando l’efficacia delle risorse del luogo e sviluppando il tutto all'interno dell'azienda agricola.

L'allevamento condotto in queste aree a cui viene applicato lo stesso principio ecologico permette, un naturale mantenimento di diversi habitat, come i prati stabili, mantenuti dall’azione delle specie pascolatrici, e molte altre nicchie che arricchiscono le possibilità di insediamento di nuove specie. L’agricoltura ecologica impiega specie vegetali e animali adattate alle caratteristiche della zona, per questo più resistenti alle malattie e a contrastare nemici naturali, ciò non solo aumenta la biodiversità ma anche la produzione. Come già citato, a differenza dell’agricoltura convenzionale c’è il divieto d’impiego di OGM, pesticidi, antibiotici, fertilizzanti sintetici, additivi e coadiuvanti negli alimenti. Per l’allevamento del bestiame viene promosso l’uso di foraggio biologico e stabulazione libera, all’aperto degli animali. Infine, l’utilizzo dell’agricoltura ecologica, associata al consumo locale permette di ridurre e mitigare sensibilmente le emissioni di gas serra e gli effetti dei cambiamenti climatici. Molti agricoltori che hanno convertito le proprie aziende ad imposizione convenzionale verso un agricoltura ecologica hanno potuto notare come tutt’attorno sia cresciuta in breve tempo la biodiversità, come numero di specie e su tutti i diversi livelli tassonomici.