la diversità ecosistemica

L’insieme delle specie che costituiscono la comunità di una data area (biocenosi) e l’insieme delle caratteristiche abiotiche dell’ambiente (biotipo) costituiscono l’ecosistema . I fattori chimico fisici di un ecosistema, come ad esempio l’umidità, il substrato, la latitudine, la temperatura la salinità, influenzano la composizione della comunità determinando quale specie può vivere in quella determinata area. Tuttavia, anche le comunità biologiche influenzano l’ambiente fisico, il classico esempio delle successioni ecologiche, ovvero i cambiamenti graduali della composizione in specie indotti dalle modificazioni ambientali apportate dalle specie stesse(apporto di materia organica, variazione dell’acidità e dell’umidità del suolo ecc.). Un ecosistema è quindi una realtà in evoluzione nella quale avviene un continuo scambio reciproco di materia ed energia tra la componente abiotica e gli organismi viventi.

La diversità ecosistemica include sia le differenze macroscopiche che esistono tra i diversi ambienti sia le differenze tra i processi che li caratterizzano. L’elevato grado di complessità degli ecosistemi rende difficile compiere misure quantitative di diversità, tuttavia, se si focalizza l’attenzione su un particolare aspetto di un ecosistema, è possibile tentare delle stime quantitative e dei confronti numerici.

E’ possibile, ad esempio, valutare un ecosistema sulla base della sua produttività, della ricchezza di specie, della biomassa contenuta nei diversi livelli trofici, dei flussi energetici da cui questi ultimi sono connessi, dalla velocità di ciclizzazione di un elemento, dalla sua capacità di compiere un determinato processo (detossificazione, consolidamento del suolo, immagazzinamento di acqua, organicazione dell’anidride carbonica, ecc.). Nonostante la diversità ecosistemica sia un concetto molto generale, con infinite sfaccettature, e nonostante la nostra capacità di descriverla sia ancora agli esordi, essa rappresenta una componente essenziale della diversità biologica generale e come tale dovrebbe essere attentamente valutata in ogni stima di biodiversità.

La biodiversità quindi esprime la complessità di struttura di un ambiente, può essere misurata come diversità di habitat esistenti e utilizzata come strumento analitico quali-quantitativo per tenere monitorate le relazioni ecosistemiche dei sistemi ambientali presenti.

Gli indicatori scelti sono:

1. l’indice di Shannon per misurare la “ricchezza” di habitat;

2. l’indice di Evenness per misurare l’“eterogeneità” di distribuzione di habitat.